
Velvet Movie srl propone la rassegna dal titolo “Una disperata vitalità” a cura di Fabio Morgan, per raccontare Pier Paolo Pasolini nell’anniversario del 50° dalla morte attraverso tre spettacoli che raccontano la figura del poeta ispirandosi alle sue grandi opere.
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IL SOGNO DI UNA COSA
di e con ELIO GERMANO e TEHO TEARDO
liberamente tratto dal capolavoro di Pier Paolo Pasolini
una produzione Pierfrancesco Pisani per Infinito e Argot Produzioni
in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
Con il contributo di Regione Toscana
Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Il sogno di una cosa di Pier Paolo Pasolini in una versione di parole e musica. Tre ragazzi friulani alla soglia dei vent’anni vivono la loro breve giovinezza affrontando il mondo: l’indigenza delle origini in campagna, l’emigrazione, le lotte politiche, fino all’integrazione nella società borghese del boom economico. Desiderano la felicità, la bella vita in un paese straniero, maturano una coscienza politica e sognano la rivoluzione, per poi piegarsi ai compromessi dell’età adulta. Fino a morire di lavoro. Pasolini ci parla con le voci delle persone che dall’Italia del secondo dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti. Vista oggi è una specie di rotta balcanica al contrario che attraversa il medesimo confine che attualmente i profughi in fuga percorrono per venire in Italia. Forse lo abbiamo dimenticato, ma c’è stato un momento, non molto tempo fa, in cui eravamo noi a ricorrere ai passeur.
Martedì 4 novembre 2025 ore 21:00
Teatro del Lido di Ostia, Via delle sirene 22
Ingresso gratuito
ACCATTONE AGLI ATER
Direzione artistica, drammaturgia Fabio Morgan
con Lorenzo De Mico, Alessandro Di Somma, Diego Migeni, Daniele Miglio, Sarah Nicolucci, Francesca Pausilli, Camilla Pujia, Riccardo Viola
regia Ariele Vincenti
aiuto regia Emiliano Morana
musiche Leonardo Del Pinto
costumi Giovanni Schiera
aiuto costumista Emma Campana, Sara Mastaglia
direzione tecnica Concetto Cipriani, Marco Cipriani
produzione esecutiva Gianni Parrella
prodotto da Progetto Goldstein
Il cortile dell’ATER di Torrevecchia diventa un teatro a cielo aperto con “Un giorno tutto questo niente sarà tuo - Accattone agli Ater”, un progetto di storytelling inedito che - partendo da “Accattone” di Pier Paolo Pasolini - dà vita a uno spettacolo teatrale unico, frutto delle storie raccolte in due mesi di interviste agli abitanti delle case popolari di Torrevecchia realizzate dall’ideatore del progetto e drammaturgo, Fabio Morgan, e dal regista, Ariele Vincenti. I palazzi, i graffiti, i muretti e i giochi per bambini sono la scenografia naturale di questo “Accattone” agli ATER, dove si muovono personaggi che fanno i conti con le loro sconfitte e con la possibilità di modificare il proprio destino. Una storia di fantasia ispirata a personaggi realmente esistenti, con il loro linguaggio, che porta alla luce le problematiche, gli intrecci e le sfaccettature emerse dall’osservare l’ecosistema delle case popolari di Torrevecchia. In scena il conflitto generazionale, raccontato in maniera corale da un cast di attori che vede Diego Migeni nel ruolo del padre, Marcello, un moderno “Accattone” e Riccardo Viola, Cesare, il figlio che cerca un’occasione di riscatto; Sarah Nicolucci nel ruolo della madre, Alessandro di Somma, nel ruolo di Cipolla, l’uomo che prende il posto di Marcello durante la sua permanenza in galera, e ancora Lorenzo De Mico nel ruolo di Puntina, il miglior amico di Cesare, Camilla Pujia nel ruolo di Laura, la fidanza di Puntina, Francesca Pausilli nel ruolo di Francesca, la miglior amica della madre e Daniele Miglio nel ruolo di Gargamella, il tuttofare di quartiere.
Sabato 22 novembre ore 21:00
Affabula Art Center, Piazza Marco Vipsiano Agrippa, 7H - Lido di Ostia
Ingresso Gratuito
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IL CIELO IN UNA STANZA
La risposta a “Orgia “di Pier Paolo Pasolini
Uno spettacolo in VR di Fabio Morgan
Scritto e diretto da Fabio Morgan
con Diego Migeni, Sarah Nicolucci, Carlotta Sfolgori
Aiuto Regia Emiliano Morana
scene e costumi Giovanni Schiera
sarta Patrizia Martella
Riprese Video, fotografia e sviluppo software Build2Bit
Montaggio, post produzione e VFX Seven Heroes
Direzione di produzione Simona Centi, Katia Caselli
una produzione Infinito srl
con il contributo di Regione Lazio – Avviso Pubblico Spettacolo dal vivo 2025
Un'opera teatrale in realtà virtuale che rivoluziona Pasolini
Roma, 2025 – Quando Pier Paolo Pasolini scrisse "Orgia" nel 1968, immaginava una coppia, che per vivere la sua “diversità” si nascondeva dal mondo, per trasgredirlo nella loro stanza. Oggi, più di cinquant'anni dopo, il regista Fabio Morgan ribalta completamente quella visione, cercando una risposta contemporanea.
Nasce così "Il cielo in una stanza", un’opera originale interamente concepita per la realtà virtuale, che trasforma il testo pasoliniano in un viaggio verso la vita invece che verso la morte. Un esperimento artistico che utilizza la tecnologia immersiva raccontando la storia più antica del mondo: l'amore. L'opera si svolge interamente in una stanza, durante una sola notte, mentre due attori provano proprio il testo di Pasolini. Ma quello che inizia come una semplice prova teatrale diventa gradualmente la loro vera storia: il confine tra recitazione e vita si dissolve, fino a quando non capiscono che il vero spettacolo non è quello che stanno provando, ma quello che stanno vivendo.
"Pasolini raccontava la diversità come una condanna", spiega Morgan. "I suoi personaggi erano diversi perché desideravano in un mondo che vietava il desiderio. Ma oggi la situazione si è capovolta: siamo in un mondo che ci obbliga a desiderare tutto, a consumare tutto, a mostrare tutto. La vera diversità, oggi, è voler essere normali. È scegliere il silenzio invece del rumore, la privacy invece dell'esibizione, l'amore duraturo invece del consumo di corpi,
L'opera segue questa coppia di attori attraverso sei episodi, ognuno dei quali esplora un aspetto diverso della crisi contemporanea: l'incapacità di comunicare autenticamente, la sterilità emotiva mascherata da iperattivismo, la nostalgia per un mondo dove era possibile essere semplicemente se stessi. In questo confronto serrato con “Orgia” di Pasolini, si delineano alcune chiare divergenze.
Pasolini fotografava la fine di un mondo, raccontava la morte come unica risposta possibile all'oppressione. Morgan, cinquantasette anni dopo, cerca di immaginare l'inizio di un mondo nuovo.
Non nega la crisi contemporanea – la descrive con la stessa lucidità di Pasolini – ma cerca una via d'uscita che non sia la resa.
"Orgia" diceva: siamo diversi, il mondo ci odia, moriamo.
"Il cielo in una stanza" risponde: siamo diversi perché vogliamo essere normali, il mondo ci vuole performativi, generiamo vita.
23 Novembre 2025 ore 18:00
The Act Studio, Via degli Acilii n.22 - Lido di Ostia
Ingresso gratuito
Ingresso: Gratuito con tessera ARCI