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Digitalizzazione dell'Archivio Fotografico di Gianni Giansanti e Mostra nel Metaverso

Gianni Giansanti è stato uno dei fotografi italiani più acclamati e apprezzati, noto per lo sguardo unico e profondo con cui ha saputo raccontare storie attraverso immagini evocative e potenti. La sua carriera, che abbraccia decenni di lavoro, ha attraversato innumerevoli momenti storici, culturali e sociali, catturando con la sua macchina fotografica non solo eventi cruciali, ma anche le sfumature più intime della realtà. Le sue fotografie, che spaziano dal reportage al ritratto, dalla fotografia di moda alla documentazione di paesaggi urbani e naturali, sono caratterizzate da una straordinaria attenzione ai dettagli e dalla capacità di trasformare ogni scatto in un racconto senza tempo.

 

Il progetto di digitalizzazione Archivio Giansanti nasce da una precisa responsabilità culturale: preservare e rendere accessibile il lavoro di un testimone oculare del nostro tempo. Non si tratta di una semplice operazione tecnica di scansione, ma di un intervento di salvaguardia della memoria storica.
 

Le immagini, digitalizzate e organizzate in un archivio online, non sono più legate solo ai limiti fisici delle pellicole e delle stampe, ma diventano parte integrante di una risorsa che potrà essere consultata, studiata e apprezzata da un pubblico globale.

Ogni fotografia racconta storie non solo di luoghi e persone, ma di emozioni, atmosfere e momenti che sfuggono ai racconti ufficiali. Con la digitalizzazione, l'Archivio Giansanti offre un’opportunità unica di entrare in contatto con la visione del mondo dell'artista: un mondo fatto di luce, ombre, dettagli e grandi storie raccontate attraverso l’obiettivo.

 

L'opera di digitalizzazione dell'archivio fotografico di Gianni Giansanti ha inoltre permesso la realizzazione di un altro progetto di fruizione del patrimonio archivistico dell'artista, ovvero la prima mostra fotografica di Gianni Giansanti nel Metaverso, con l'intento di portare le opere in uno spazio ancora più immersivo e di ampliare quindi le modalità di accesso al patrimonio fotografico.​ Un vero e proprio viaggio all'interno del mondo di chi ha passato la propria vita a raccontarlo, attraverso la sua arte.

Gianni Giansanti (1956-2009) è stato un fotoreporter attivo per circa quarant'anni, testimone di alcuni dei principali eventi della storia recente italiana e internazionale. La sua carriera, legata ad agenzie come Sygma e Grazia Neri, è stata sintetizzata dal Time Magazine con questa definizione: "Sarà ricordato per due cose: la morte di un premier e la vita di un Papa".

 

Il suo percorso professionale inizia il 9 maggio 1978. A soli 22 anni si trova in via Caetani a Roma, dove scatta la fotografia del ritrovamento del corpo di Aldo Moro all'interno della Renault 4 rossa. Quell'immagine, documento simbolo degli Anni di Piombo, ha ricevuto una menzione speciale al World Press Photo.
 

Dieci anni dopo, nel 1988, realizza un lavoro di natura opposta: ottiene un permesso speciale per documentare la vita privata di Papa Giovanni Paolo II all'interno del Vaticano. Il reportage, durato sei mesi, gli vale il primo premio al World Press Photo. Oltre a questi lavori, Giansanti ha operato come inviato in scenari di crisi internazionale (Libano, Jugoslavia, Salvador, Somalia) e ha documentato i cambiamenti geopolitici in Polonia, Russia e Cina. Il suo archivio comprende anche il mondo dello sport, con ritratti di campioni come Ayrton Senna e Alessandro Del Piero, ritratti al Palio di Siena e la politica istituzionale: nel 1999 è stato il primo fotografo ad ottenere l'accesso completo per documentare le attività alla Camera dei Deputati.

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